Orientamento scientifico

Che cosa sono la Psicologia e la Psicoterapia Relazionale?

Quello relazionale sistemico è uno degli orientamenti più diffusi in psicoterapia, tra i modelli di riferimento del Ministero dell’Istruzione; si indirizza con modalità diverse a individui, coppie, famiglie e l’applicazione dei suoi principi si estende a gruppi di lavoro, scolastici e professionali. In questo approccio, attenzione e intervento sono focalizzati sulle relazioni interpersonali, attuali e remote. Una riorganizzazione nei comportamenti interpersonali e nei vissuti individuali può non solo correggere errori e incomprensioni, ma anche favorire la scoperta e l’impiego di nuove risorse, migliorando oltre ai sintomi anche la qualità della vita.

Quali sono i problemi che si affrontano con la Psicoterapia Relazionale?

Dato il carattere sociale degli esseri umani, non ci sono problemi che non risentano di aspetti di relazione o che non possano nelle relazioni con gli altri trovare una soluzione. Anche nelle patologie collegate a malattie somatiche, anche nei disturbi psicotici cronicizzati, nelle tossicodipendenze, nelle situazioni di handicap è indispensabile lavorare sui rapporti interpersonali per garantire, se non un recupero, almeno la possibilità di giungere con l’aiuto degli altri al miglior equilibrio possibile. Poi ci sono anche interventi che non affrontano patologie, come in casi di conflitti di coppia o difficoltà scolastiche, o che si indirizzano a gruppi professionali o aziende che richiedono competenze sulla gestione di rapporti con clienti o dipendenti o tra i dirigenti.

Come può la Psicoterapia Relazionale occuparsi anche di individui?

Nel lavoro con gli individui, dietro i problemi sintomatici, spesso legati ad eventi di vita che coinvolgono altre persone, emergono aspetti di carattere che si sono formati fin dall’infanzia e stabilizzati nel corso degli anni: da essi derivano modalità specifiche di gestire anche i rapporti interpersonali attuali. Un bambino che si è sentito amato per quel che faceva e non per se stesso, ad esempio, conserverà questo vissuto anche da adulto e tenderà a impegnarsi molto per meritarsi apprezzamento e amore nella sua famiglia, ma sarà assai suscettibile e propenso a sentirsi poco considerato, arrabbiandosi con chi gli pare non gli dia, nonostante i suoi sforzi, tutto l’affetto a cui aspirava. Spesso è necessario rivedere i rapporti familiari fino alla terza generazione per comprendere i motivi di certe tendenze e propensioni che si traducono in comportamenti ripetitivi e, se non patologici, controproducenti. La terapia individuale sarà rivolta a dare maggiore consapevolezza al singolo soggetto, ma anche a cambiarne le opinioni e i comportamenti in modo che riesca a modificare anche quelli delle persone intorno a lui.

Qual è stata l’evoluzione della Psicoterapia Relazionale?

Le tradizioni scientifiche del modello relazionale sistemico risalgono agli anni 50; queste radici si sono sviluppate rinnovandosi e aggiornandosi in una storia di grande e stimolante complessità, a cui l’Italia ha dato e continua a dare molti contributi significativi.
La terapia relazionale affronta le problematiche delle persone nel contesto delle loro relazioni con le persone significative nella loro vita e nelle loro reti sociali. La pratica della terapia relazionale sistemica è un campo eterogeneo; ci sono diverse scuole e modelli che condividono alcuni principi e le ipotesi di base. Alcuni degli obiettivi potrebbero essere per esempio: il miglioramento del funzionamento individuale, familiare e di coppia a diversi livelli, la valorizzazione della reciproca comprensione e il sostegno emotivo tra gli individui, lo sviluppo delle capacità di coping e di strategie di problem-solving individuali, familiari e di coppia in varie situazioni della vita.
Tradizionalmente la terapia relazionale ha avuto un focus primario sulle interazioni tra i membri della famiglia, la qualità dei rapporti familiari, vari aspetti dello sviluppo della famiglia e di funzionamento. Tuttavia, si basa su “ipotesi sistemiche” e “una prospettiva contestuale”, che sottolineano il ruolo sia degli individui che dei sistemi più ampi, come ad esempio la comunità, la società e la cultura. Negli ultimi anni, i terapeuti relazionali hanno iniziato a chiamarsi anche “terapeuti relazionali sistemici“ come per prestare maggiore attenzione all’impatto dei sistemi più ampi e dei contesti sociali sulla vita delle persone, considerando il “contesto” di importanza fondamentale per lo sviluppo psicologico di un individuo e del suo benessere emotivo.

Perché lavorare con le famiglie?

I terapeuti, oltre che con gli individui, spesso lavorano con più di un membro della famiglia in stanza, ma si possono prevedere anche sedute individuali, o incontri con i genitori separati dai figli. Alcuni modelli di terapia con la famiglia includono la collaborazione con un co-terapeuta o un’équipe, mentre le sedute con gli individui prevedono generalmente la presenza di un solo terapeuta.
Il motivo per lo svolgimento di terapie familiari è che la famiglia può essere una grande fonte di sostegno per le persone, oltre che una fonte di angoscia, incomprensioni e dolore. Pertanto coinvolgere più membri è importante ogni volta che l’obiettivo è quello di migliorare la capacità di sostenersi a vicenda. L’attivazione dei componenti della famiglia per utilizzare le risorse in modo più efficiente e solidale può essere vitale per aiutarli a gestire fasi transitorie di sviluppo o eventi di vita stressanti, come una malattia grave o la morte di un familiare.
In generale, ogni situazione o problema che riguarda i rapporti tra i membri della famiglia può beneficiare di una terapia sistemica. Coinvolgere più persone nel trattamento può evitare la patologizzazione di quell’individuo e può anche aiutare ad affrontare il problema in modo più efficace.
La terapia relazionale sistemica consente di esprimere ed esplorare i pensieri e le emozioni difficili per riconoscere i bisogni propri e altrui, per costruire sui punti di forza dei singoli e della famiglia e apportare modifiche utili nelle relazioni e nella vita. Dagli anni ‘90 c’è stato un aumento costante di studi che forniscono una solida base di conoscenze per applicare la terapia relazionale sistemica in situazioni diverse. Varie rassegne dimostrano anche che la terapia è efficace nel trattamento di disturbi d’ansia e alimentari, di problemi di comportamento, della depressione, delle dipendenze, di difficoltà di coppia e di problemi durante l’infanzia o l’adolescenza.