Le figure professionali di Consulente Tecnico d’Ufficio e di Consulente Tecnico di Parte sono previste e delineate dal Codice di Procedura Civile (libro I – art. 61-64) e dal Codice di Procedura Penale (libro III – art. 220-233). Il C.T.U. (Consulente Tecnico d’Ufficio) è un professionista che offre la propria competenza alla giustizia. Durante i procedimenti giudiziali il Giudice o il Magistrato hanno facoltà di avvalersi dell’ausilio di esperti dotati di conoscenze psicologiche specifiche che li aiutino nel decidere con maggiore cognizione di causa, sia in ambito penale che civile.
La figura del C.T.P. (Consulente Tecnico di Parte) offre invece la propria competenza all’avvocato di una delle parti in causa per garantire la piena tutela dei diritti del soggetto per il quale è chiamato a prestare la propria consulenza.
Il corso ha lo scopo di promuovere l’acquisizione di competenze teoriche, metodologiche e tecniche di base necessarie per svolgere convenientemente la consulenza psicologica in situazioni di carattere conflittuale per cui è stato previsto un procedimento giudiziario.
Durante la formazione in psicoterapia relazionale gli allievi lavorano prevalentemente con famiglie e con coppie, presentando casi individuali solamente in supervisione indiretta. Questo evento formativo si propone di trasporre nel contesto della terapia individuale il modello relazionale, che conserva la sua validità ma richiede alcuni adattamenti delle tecniche apprese. Nello spirito del Centro dell’apprendere dall’esperienza diretta, verrà data particolare attenzione alla pratica professionale, illustrando casi clinici e rispondendo alle richieste dei partecipanti.
Questo corso ha il fine di introdurre medici e psicologi a elementi di base di psichiatria, descrivendo i processi diagnostici e gli psicofarmaci secondo una prospettiva molto legata a una pratica clinica effettiva; inoltre include per i medici alcuni incontri descrittivi di fondamentali elementi di psicologia. Scopo del corso è avvicinare le prospettive medica e psicologica a livello di una pratica clinica quanto mai realistica e condivisibile in un’ottica psicoterapeutica relazionale. Per i medici sono previsti sei incontri, per gli psicologi la possibilità di svolgere l’intero corso o i tre incontri sulla farmacoterapia.
Il Corso ha l’obiettivo di fornire nozioni sul funzionamento dei processi cognitivi e sui loro deficit, e di presentare l’attività del neuropsicologo clinico. Pur non intendendo offrire conoscenze che richiedono una formazione specifica quinquennale (D.M. 24/07/06—G.U. n.246 del 21/10/06), verranno fornite competenze trasversali che possano consentire anche a coloro che non si occupano direttamente di questa disciplina (medici, psicologi clinici, psicoterapeuti) di leggere e comprendere una valutazione neuropsicologica, e di inserirsi e coordinarsi col neuropsicologo in un programma riabilitativo con la propria specifica professionalità. Senza una adeguata lettura del profilo cognitivo di un paziente il professionista rischia infatti di trascurare elementi fondamentali per una corretta diagnosi, nonché di improntare un intervento scarsamente proficuo o addirittura dannoso. Il Corso, riservato esclusivamente a medici e psicologi (iscritti agli albi A e B) verterà sull’analisi delle principali funzioni cognitive e dei loro disturbi, con cenni ai metodi di valutazione e riabilitazione. Verranno presentati l’iter valutativo/diagnostico del paziente con lesione cerebrale, dal colloquio preliminare col neuropsicologo fino alla stesura della relazione, e la progettazione dell’intervento riabilitativo. Sezioni specifiche verranno dedicate alle demenze e alla diagnosi differenziale nel deterioramento cognitivo, agli esiti da Grave Cerebrolesione Acquisita e alle modalità di presa in carico psicologica e supporto della persona con esiti da GCA e dei suoi familiari. Un incontro, aperto anche ai partecipanti al corso di formazione in consulenza tecnica e peritale organizzato da C.S.A.P.R., sarà incentrato sulle applicazioni della neuropsicologia in ambito forense.
Quello relazionale è uno degli orientamenti più diffusi in psicoterapia, riconosciuto come modello di riferimento formativo dal Ministero dell’Istruzione; si indi-rizza con modalità diverse a terapie familiari, di coppia ma anche individuali, e l’applicazione dei suoi principi è stata estesa a gruppi di lavoro scolastici e professionali.
In questo approccio l’attenzione e l’intervento sono focalizzati sulle relazioni interpersonali attuali ma anche remote nella storia individuale e familiare. Le tradizioni scientifiche del modello relazionale sistemi-co risalgono agli anni ’50.
L’intervento clinico si configura come un intervento breve anche se non limitato al livello sintomatico: oltre al superamento o all’alleggerimento del problema presentato, si cerca di avviare modalità nuove di vedere ed affrontare il problema, collegate alle storie personali e relazionali.
Vengono utilizzate tecniche derivate da diversi approcci relazionali, in particolare di origine strategica (Haley, Watzlawick, Scuola di Palo Alto) e strutturale (Minuchin): di riferimento sono anche gli interventi paradossali e sistemici della Scuola Milanese (Selvini Palazzoli, Boscolo, Cecchin) e le esperienze delle maggiori scuole italiane e straniere.
Un tipo di intervento particolarmente studiato e frequentemente applicato nel Centro, anche secondo linee originali, è quello della terapia narrativa e delle tecniche retoriche (Manfrida): si tratta di un tentativo di collegare i principi teorici del Costruzionismo Sociale (Berger e Luckmann) con modalità pratiche di concepire e sviluppare interventi narrativi, al fine di “costruire” una nuova realtà socialmente condivisa e confermata.
Possono presentare domanda di iscrizione i laureati in Psicologia o in Medicina e Chirurgia già iscritti nell’elenco degli Psicoterapeuti dei rispettivi Albi professionali.
Le indagini epidemiologiche stimano che circa il 5% dei bambini e ragazzi nella fascia di età compresa tra 6 e 18 anni manifesta Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Tali difficoltà compromettono in modo significativo il rendimento scolastico e determinano una serie di conseguenze psicologiche negative nell’alunno e problematiche nella comunicazione con la famiglia. Il corso, fornendo indicazioni specifiche e differenziate nel rispetto delle diverse professionalità e dei confini tra le diverse discipline, persegue la finalità di formare su valutazione e trattamento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia). Oltre a stimolare l’acquisizione di abilità di osservazione clinica, pedagogica e didattica, verranno fornite le nozioni necessarie per individuare le caratteristiche funzionali che concorrono alla costruzione degli apprendimenti scolastici e che ne possono alterare l’evoluzione e l’automatizzazione.
Il corso si rivolge agli operatori che si occupano della valutazione, abilitazione e potenziamento di bambini con DSA (psicologi, medici, insegnanti, operatori qualificati), differenziato in base alle specifiche competenze professionali.
Il corso è aperto esclusivamente a Medici e Psicologi, ad eccezione di alcuni incontri in cui è possibile la partecipazione anche di insegnanti e operatori qualificati (educatori, logopedisti, ecc…).
Il Centro Studi e Applicazione della Psicologia Relazionale (C.S.A.P.R.) offre la possibilità di usufruire di due incontri formativi gratuiti per la preparazione della seconda e terza prova dell’Esame di Stato per Psicologi.
Destinatari: studenti di psicologia in procinto di sostenere l’esame di abilitazione alla professione di psicologo.
Ogni incontro è aperto ad un massimo di 25 iscritti. Il criterio di selezione sarà l’ordine di arrivo delle domande.
Il Centro Studi e Applicazione della Psicologia Relazionale (C.S.A.P.R.), Scuola di specializzazione riconosciuta dal M.I.U.R. (ex M.U.R.S.T.), organizza un incontro gratuito di presentazione della Scuola di formazione quadriennale in Psicoterapia Relazionale Sistemica, rivolto a Medici e Psicologi.
Verranno presentati l’approccio sistemico-relazionale, la professione dello psicoterapeuta, le aree di applicazione (individui, coppie, famiglie) e gli psicoterapeuti racconteranno la loro esperienza clinica.
La psicologia dello sport è diventata un elemento cardine della preparazione degli atleti e dei tecnici sportivi. Non è una professione di cura, ma di prevenzione e formazione relativa all’attività motoria. Gli esperti, tuttavia, si sono concentrati principalmente sul mental training, vale a dire sulle possibilità di ottimizzazione della performance agonistica, dando per scontati gli elementi interpersonali, motivazionali e di gruppo che stanno alla base di una pratica sportiva sana e soddisfacente, agonistica e non.
L’obiettivo principale del corso è fornire elementi per incrementare il benessere psicofisico legato all’attività motoria e sportiva, sia a livello dell’atleta che di altre persone significative (allenatori, genitori, tecnici, insegnanti, dirigenti sportivi), favorendo la conoscenza delle dinamiche relazionali correlate a una crescita sportiva adeguata.
Obiettivi specifici del corso: contribuire all’ottimizzazione della performance e incrementare il piacere all’attività fisica.
Il corso si rivolge a insegnanti, educatori, psicologi, medici, istruttori sportivi e a coloro che si occupano di sport e vogliono approfondire le proprie conoscenze sulla psicologia relazionale applicata allo sport e all’esercizio fisico. Gli elementi teorici saranno trasmessi a partire dall’esperienza pratica e concreta; per tutta la durata del corso sarà favorita una modalità di partecipazione “attiva”.
Il lavoro congiunto con il bambino e la sua famiglia richiede al terapeuta relazionale una formazione specifica. Un’ insufficiente preparazione al lavoro con i bambini può portare il terapeuta a non considerarli soggetti attivi di cambiamento, ad escluderli precocemente dal processo terapeutico o a stabilire un contesto nettamente adulto privilegiando il linguaggio verbale. I bambini anche quando possiedono un vocabolario ricco si esprimono, molto più degli adulti, secondo una modalità analogica. Nelle sedute che coinvolgono bambino e genitori è necessario favorire un contesto in cui sia possibile al bambino esprimersi con il suo linguaggio preferenziale e agli adulti di comunicare con lui. Il corso si propone di presentare linee guida per il trattamento del bambino attraverso la terapia familiare, di fornire strategie operative e strumenti volt i a favorire la partecipazione attiva dei bambini alla terapia, per entrare in contatto con loro e attraverso loro arrivare agli adulti. In ogni lezione verrà proposto materiale clinico volto ad esemplificare i temi trattati e sarà offerta ai partecipanti l’opportunità di presentare casi in supervisione.
L’obiettivo del corso è fornire ai partecipanti le conoscenze di base per impostare un programma di ottimizzazione della performance (mental training) in atleti praticanti attività agonistica.
La giornata di lavoro prevede la trattazione dei seguenti argomenti:
– il colloquio in psicologia dello sport
– procedure base per l’assessment
– progetto di preparazione mentale (mental training)
– strategie di intervento per le abilità mentali di base
Il corso prevede esperienze pratiche.
Il workshop si rivolge a Psicologi, Psicoterapeuti e Medici interessati a conoscere e approfondire le tematiche e le procedure base di mental training e di incremento della prestazione sportiva.
Il Centro Studi e Applicazione della Psicologia Relazionale organizza gruppi di supervisione clinica con i didatti del Centro. Sono previsti incontri mensili della durata di 4 ore l’uno. Il gruppo prevede un numero massimo di 10 partecipanti e viene attivato con un minimo di 5 iscritti.
Il corso è rivolto a coloro che intendono acquisire competenze specifiche nell’ambito della psicologia del lavoro. Verranno affrontati vari temi inerenti la selezione del personale, la relazione di consulenza, la sicurezza lavorativa.
Questo ciclo di incontri si propone di fornire ai partecipanti gli elementi introduttivi alla pratica clinica e presentare le modalità di intervento secondo l’ottica relazionale.
Nello spirito del Centro dell’apprendere dall’esperienza diretta, l’approccio relazionale sarà illustrato con simulate e video, coinvolgendo il più possibile i partecipanti.
Gli incontri avranno cadenza mensile ed una durata di quattro ore ciascuno. Sono rivolti a psicologi e medici che intendono conoscere e approfondire le metodologie di intervento clinico secondo il modello sistemico-relazionale.